Nave romana sommersa a largo di Catania

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Ritrovamento di archeologia subacquea poco chiaro

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Non convince la notizia del ritrovamento del relitto di una nave romana segnalata sul fondale marino al largo di Catania. Sembra che la nave trasportasse oltre 500 anfore, la maggior parte integre ed ancora sigillate, ma un simile carico, che ovviamente appare visibile sul fondo del mare, non passa inosservato per molto tempo. Poco credibile anche il fatto che “sommozzatori alle dipendenze della Provincia Regionale di Catania”, possano aver fatto il ritrovamento senza la “soffiata” di un sommozzatore locale che ha pensato correttamente di segnalare il ritrovamento (anche perché questo gli permetterà di intascare il premio previsto). La prevista conferenza stampa annunciata dalla locale Soprintendenza ai BB. CC. AA, sul ritrovamento del relitto è stata probabilmente annullata perché la competenza per i ritrovamenti archeologici subacquei è della Soprintendenza del Mare la quale, su suggerimento dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio ha bloccato tutto per fare i dovuti controlli, esaminare un filmato che sembra essere stato fatto dallo o dagli scopritori e poi per dare il tempo alla Capitaneria di porto di bloccare il tratto di mare con un’ordinanza di interdizione dell’ancoraggio, della pesca, delle attività subacquee nel tratto di mare che custodisce il relitto. Gli archeologi della Sovrintendenza del mare hanno cominciato a studiare l’unica anfora riportata a galla.

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